Polvere del tempo – Rosaria Catania
Decantar dentro la bottiglia
di quel vino aspro
paradiso cacciato
passato da realtà identiche
macchina del tempo
a richiamar gemiti
in piccole follie su tracce limitate
immortali scie
su sfumature opache
s’intrecciano in volanti voragini
Che uomo eri ai miei occhi…
forte robusto altereo
non potei mai abbracciarti ne baciarti
ti ammiravo dal basso della mia statura
Ero innamorata di te…
polveri uccisero il tempo
catturandone quegli abbracci desiderati
in testimoni d’amore di figlia
non dimenticherò quel pane
tenuto stretto fra le dita
inzuppato dentro quel vino rosso
ammiravo ogni tuo gesto
ero un ombra incompresa
perduta non più nitida
chiuder gli occhi abbandonarmi all’abbraccio
al piacere di coccole
un dolore forte ne attanaglia lo spettro
su fogli di carta velina
sulla cattedra di un insegnante
Sai, l’ho fotografata la mia visione
testarda come un mulo
tentai di tutto
ma la porta del tuo cuore era sempre chiusa
Crudel rimpianto
fragilità di bimba
tornar nel ricordo non spento
eri grande
una roccia
freddo come marmo
sabbia liscia
tracciata di pianto
paura sempre di sbagliare
Incompresa…
raccontar frottole irreali
per cancellar la verità
non vedevi in me
quella pennellata
sulla tua tela mancante
diventò vuoto grigio quel desiderio….
Sai papà…te lo chiedo ora
fammi assaggiare
quel pezzettino di pane odoroso
dalle tue mani
e tienimi sulle ginocchia
ed abbracciami forte
come non lo hai mai fatto
Ti voglio bene nel decantar del vino
@ Rosaria Catania(registrata)
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