
Due mie definizioni per determinare una situazione di pensiero che nell’ umano coesiste e in particolari situazioni collidono fra loro. “Forza bassa”, è un mio modo per definire l’uso della forza muscolare, fisica, violenta, come modo per imporre se stessi. Praticamente una sorta di sopraffazione, umiliazione e vessazione, raggiungendo a volte il limite massimo con l’eliminazione fisica della persona con l’illusione di aver imposto il proprio pensiero unico. In questo caso la cosiddetta “forza bassa” si trova situata nelle posizioni più oscure e profonde della psiche. In questa modalità la ragione e il suo uso primario sono letteralmente assenti. La “forza alta”, invece è l’eccellenza della ragione laddove consapevolezza ed etica coesistono senza collidere per un vivere in armonia e lungimiranza verso l’altro, visto persona tra le persone. La “forza alta” è il valore stesso di essere persona per dare valore alla diversità di credo, di cultura, di genere, di origine geografica. Quindi la ragione è o dovrebbe essere la via maestra per il dialogo, l’incontro, il confronto etico, la conoscenza. Valori che escludono muri, separazioni, esclusioni, odio, razzismo. La “forza alta”, come è chiaro è situata nella parte alta della psiche dove risiedono valori condivisi e senso di appartenenza all’umanità, attraverso la solidarietà, l’altruismo, il rispetto reciproco e di genere. In pratica un po’ di illuminismo. Parole queste ultime in disuso addirittura considerate obsolete da chi fa di tutto per espandere l’odio ed i suoi nefasti effetti e portare la barbarie come modo per poi imporre il pensiero unico e la “reclusione” della ragione. Necessita invece un vero repulisti dentro alla psiche per togliere la zavorra esistente accumulata nel tempo e riportare quei valori per cui chi ci ha preceduto ha combattuto e si è sacrificato per avere la bellezza della ragione dopo il terribile inverno della mente. Abbiamo necessità di vivere bene, tutti, senza egoismi e sopraffazioni. Abbiamo necessità di riconquistare la bellezza della libertà della mente, attraverso la cultura libera, la conoscenza, l’incontro con altri popoli e soprattutto con la solidarietà senza ricacciare i migranti nei lager o lasciarli annegare in mare. Dobbiamo fermare l’odio arcaico e i femminicidi, dove l’uomo, genere, ha perso il suo senso di essere persona trasformandosi in qualcosa di orrendo ed arcaico. Abbiamo un pianeta che è unico. Abbiamo un mondo umano ricco di diversità, vere eccellenze neurali per la capacità di adattamento ai vari ambienti esistenti sul pianeta. Come è possibile che ancora oggi, terzo millennio, ci siano menti che non sanno evolvere nella consapevolezza e che la conoscenza nelle diversità non deve avere muri di alcun genere. Abbiamo necessità di essere coraggiosi e guardarci dentro, togliere varie ideologie nefaste, le varie zavorre d’egoismo e ricostruire i valori condivisi, di rispettare l’altro come persona e non come un nemico ancora prima di conoscerlo. Abbiamo questo coraggio?

Salve signor Rossi, lei scrive belle poesie che le prendono un po’ la mano arrivando a farle realizzare il gesto titanico di riuscire a repertoriare tutta la psiche umana nelle due categorie dell’alto e del basso. Con questo ha surclassato Freud che vede le cose parecchio più ingarbugliate. Solo per farle un esempio Freud ci parla del neonato in cui è già presente l’istinto omicida e della nostra psiche in cui è innato l’istinto di distruggere e di prevaricare. Le sue sono solo belle parole in liberà che non arrivano neppure a poter essere considerate utopie ma che sono un esempio di come si può bighellonare e divagare senza alcun costrutto nelle sterminate praterie delle allocuzioni fatue, oziose, sterili, vane. E false.